Abbiamo cominciato questo settembre col botto.
Il lavoro che, si sa, a settembre e gennaio dopo un lungo periodo di chiusura esplode; il Nic all’asilo, con alcuni cambiamenti in atto; una casa intera da svuotare, una vita intera da inscatolare, un trasloco da fare, una casa temporanea da rendere accogliente, tantissime cose da scegliere o da programmare, altrettante da fare e parecchie rotture da sbrigare.
Insomma, più che un settembre col botto forse è il caso di dire che sarà un autunno col botto.
In tutto questo trambusto di cambiamenti radicali, umori ballerini e scaffali vuoti e destabilizzanti, sto facendo di tutto per trasformare questi avvenimenti in qualcosa di positivo e divertente per Niccolò, coinvolgendolo in modo creativo nella preparazione degli scatoloni e nello smantellamento di quella che per lui è Casa, con la C maiuscola.
Libero spazio dunque al nascondino negli scatoloni vuoti che, talvolta, si trasformano in veri e propri fortini dove defilarsi prima di sferrare l’attacco contro i nemici in battaglia [il nemico numero uno lo abbiamo identificato in Capitan Polvere, il nemico numero due si chiama Sergente Acaro].
E via libera pure a qualche scarabocchio sui muri, così che chiunque arriverà a dipingere quelle pareti dopo di noi e a trasformarle in casa, troverà incisioni rupestri a segnalare il nostro indelebile passaggio.
E poi ci sono le passeggiate, i giri in auto passando davanti alla casa nuova per abituarlo a quella nuova realtà, i momenti lenti a temporeggiare fuori dall’asilo dopo la chiusura facendo merenda o rincorrendo con lo sguardo le lucertole, sgranocchiando caramelle e giocando a dirsi strafalcioni o canticchiando melodie sgangherate perché, non bastassero questi cambiamenti, anche il suo asilo si sta rifacendo il look e cambierà sede ed io, come se niente fosse, ce lo sto portando per fargli capire che, in tutte queste novità, a cambiare è solo l’involucro ma non la sostanza delle cose.
In questo mare di muri ingrigiti dagli anni, di scatoloni beige e marroni e nastro adesivo color topo e di polvere svolazzante, mi è parso come la cosa più naturale del mondo puntare sulle fantasie per colorare l’abbigliamento bimbi che indosserà Niccolò con l’arrivo dei primi freddi.
Se penso a colori accesi e fantasie mi balza subito alla mente la moda Bambini firmata Kenzo Kids.
Kenzo abbigliamento bimbi.
Per la prossima stagione, Kenzo Kids ha pensato ad una collezione esplosiva ed incredibile, Fantastic Jungle, ricchissima di elementi che richiamano al mondo selvaggio ed ancestrale che popola la giungla.
Felpa Kenzo bambino.
Sulla felpa e sugli altri capispalla, così come sul cappello, non può ovviamente mancare un richiamo all’iconica tigre, simbolo intramontabile di Kenzo.
La vegetazione è fitta, coloratissima, caratterizzata da bombe di colore piene ed esplosive, mentre sul morbido pantalone viene ripresa tono su tono in maniera più secondaria attraverso la ripetizione riempitiva di una foglia di felce.
Sbaglierò, non sarebbe certo la prima volta e altrettanto sicuramente non sarà l’ultima, ma sto facendo di tutto per trasformare tutti questi nostri cambiamenti in un motivo di gioco e spensieratezza per il Nic.
Vestiti per bambini.
Vestire un bambino, in questo caso, non significa più per noi soltanto infilargli una felpa ed un pantalone [e non è mai stato così, in verità, perché ci divertiamo sempre a trovare dell’abbigliamento di carattere] ma significa riempirlo di colore, entusiasmo e positività e farlo sentire partecipe e protagonista di questa immensa avventura in cui stiamo per catapultarci tutti insieme.
Sarà un tuffo ad immersione in una giungla di cambiamenti, una Fantastic Jungle.
E il Nic sarà la nostra straordinaria tigre.
Welcome to the jungle!
*Ringrazio English Gate School di Cantù per la gentile concessione degli spazi