Scienze del nulla è la nuova facoltà universitaria alla quale pare si siano laureati summa cum laude una buona fetta degli utenti iscritti ai social network.
Succede, infatti, di imparare ogni giorno cose nuove di cui ignoravamo l’esistenza. A volte addirittura su noi stessi. Grazie ai commenti degli utenti.
Perché se pubblichi la foto di un pomodoro in insalata e @maghetta79 (nome di fantasia) ti sottolinea la pericolosità dell’aceto di mele che intravede in foto in quanto cancerogeno, spiegandoti che è molto meglio quello di riso coltivato nelle piantagioni di Bali, non vai mica a pensare che sia una supercazzola. Come minimo questa deve essere ingegnere ambientale, per sapere queste robe. Invece scopri con malcelata sorpresa che queste preziose informazioni le ha scoperte su un attendibilissimo sito internet di cui adesso le sfugge il nome.
E pure se parli di carta igienica, troverai @skazzata19 (sempre nome di fantasia) che ti dirà che per colpa tua che ti pulisci il culo con la Scottex sono stati abbattuti ottantasette baobab con un impatto ambientale che ha scompensato l’ecosistema rendendo ciechi i lemuri. E scoprirai che queste cose le ha lette su un surrogato di rivista mentre le si rapprendeva il semipermanente sotto la lampada dell’estetista.
Poi c’è chi si spinge oltre e si scopre economista e analista fiscale mentre, scorrendo le tue foto, fa una libera interpretazione di quello che potrebbe essere il tuo conto corrente, analizzando il cibo che porti in tavola o incrociando dati ed immagini per scoprire attraverso lo scorcio di un paraurti quale sia il modello di macchina che guidi. Per poi denigrartelo, sia chiaro.
E, se sei mamma tienilo a mente, guai a dire che non hai allattato! È peggio che bestemmiare o dichiarare guerra alla Svizzera.
La televisione ai bambini? Sei Satana.
Dai a tuo figlio il cioccolato? Ti meriti la cellulite e il tetano.
Il tuo bambino usa il tablet? Devi morire male.
Ti fai un selfie? Si vede che sei incinta, guarda lì che razza di guance che hai.
Tuo marito ti fa una foto? Dio mio ma quanto sei ingrassata, sembri incinta di nove mesi.
Vai a farti un giro in uno showroom di arredamento? È colpa tua se il paese va di merda e devi solo vergognarti.
Fotografi il tuo cane? Beh, certo, dici di amare gli animali e poi ti mangi il sashimi.
Se sponsorizzi un gioco strumentalizzi tuo figlio, se parli di sicurezza in auto in realtà è solo perché devi fare pubblicità ai seggiolini e non perché te ne freghi qualcosa, se apri il tuo cuore e ti mostri vulnerabile sei solo una sfigata che vuole acchiappare like e non ti crede nessuno, se parli di vaccini sei una merda corrotta e se parli di quanto sia bello il mare sei banale.
Insomma, non vi va mai bene un cazzo.
Vabbè, la faccio breve.
A me hanno sempre detto che “Chi sa, tace. Chi non sa, insegna”.
Poi fate voi, eh.
2 commenti su “Tutti professori laureati in scienze del nulla”
poi se tiri fuori l’argomenti vaccini, tutti laureati alla prestigiosa università della googlelogia. e al rogo adepti di big pharma. Aiuto.
Esatto! Quanta pazienza!