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Rotavirus: con il vaccino, una preoccupazione in meno

Il Rotavirus è un virus altamente contagioso ed è il principale responsabile della gastroenterite acuta nei bambini fino ai 5 anni di età.

Vi basti pensare che in Italia, ogni anno, la gastroenterite da Rotavirus colpisce oltre 400.000 bambini, ovvero un caso al minuto.

Questa malattia dà origine ad 80.000 visite mediche ed oltre 15.000 ricoveri ospedalieri (il che significa che 1 bambino su 20 necessita di ricovero ospedaliero per la gravità dei sintomi).

Nonostante ne esistano diverse forme, il Rotavirus A è colui che combina il maggior numero di guai ed è infatti quello per il quale, dal 2017, è previsto dal SSN un vaccino gratuito a somministrazione orale.

Spesso, seppur erroneamente, si confonde il Rotavirus con la comune gastroenterite – che normalmente dura 1, massimo 2 giorni – ed è per questo che se ne sminuisce la pericolosità clinica.

Il Rotavirus: cos’è, come si riconosce, come si cura

La gastroenterite da Rotavirus è una malattia che colpisce i bambini sotto i cinque anni, spesso entro il primo anno di vita, e che si manifesta con diarrea acuta, vomito e febbre alta.

È talmente diffusa che si ritiene la contraggano quasi tutti i bambini entro i primi cinque anni di vita, con un picco entro i primi due.

Ed è proprio nei primi due anni, indicativamente dai 6 ai 24 mesi, che si verificano le forme più acute ed il maggior numero di casi di ricovero per disidratazione e sintomi correlati.

Il Rotavirus, infatti, può colpire più volte nella vita, sia nel bambino che in età adulta, ma è il primo contagio a scatenare gli effetti più gravi mentre le forme successive risultano più blande e talvolta addirittura asintomatiche.

Il picco di infezione si verifica nei mesi invernali e primaverili, il periodo di incubazione è di circa due giorni mentre i sintomi del contagio durano circa da 3 ad 8 giorni.

Trattandosi di una forma virale, non sono previste cure specifiche o terapie antibiotiche, ma soltanto tanta pazienza ed estrema attenzione al mantenimento di un’adeguata idratazione attraverso piccoli sorsi di acqua e l’integrazione di sali minerali attraverso preparati specifici disponibili in farmacia.

Nonostante questi accorgimenti, purtroppo i sintomi nei bambini piccoli sono spesso talmente acuti e violenti da provocare un’inevitabile disidratazione, che si riconosce attraverso alcuni segnali da non sottovalutare: scarsa minzione, sete intensa, pelle secca e labbra aride. In tal caso è spesso necessario un ricovero ospedaliero, per provvedere ad una rapida reidratazione e alle cure più adeguate.

Ricordo molto bene quando Niccolò, ricoverato per bronchiolite che non aveva nemmeno due anni, venne messo in isolamento nel reparto di pediatria per evitare che venisse contagiato dagli otto bambini che si trovavano nello stesso reparto per le conseguenze del Rotavirus – questo per farvi capire l’elevatissimo rischio di contagio che comporta, e per farvi notare che otto bambini ricoverati per lo stesso motivo, su un reparto che ne ospita un massimo di 24, è un numero decisamente alto!

Considerato quanto sopra, l’unico strumento per arginare la diffusione del virus e attenuare il più possibile i sintomi, nel caso in cui avvenisse il contagio, è sottoporre i bambini al vaccino.

Il vaccino contro il Rotavirus

Nel nuovo piano vaccinale, in vigore dal 2017, viene raccomandato il vaccino gratuito contro il Rotavirus. Sono disponibili due vaccini: uno a 2 e l’altro a 3 dosi. Il vaccino si assume per via orale ed è da somministrare ai neonati a partire dalla sesta settimana di vita e da concludere entro 24esima settimana di vita (vaccino a due dosi) o entro la 32esima settimana (vaccino a 3 dosi).

Tale vaccino non ha un’efficacia totale sul virus, ovvero non ne impedisce la diffusione, ma è fortemente efficace nell’attenuare e ridurre concretamente i sintomi laddove se ne presentasse il contagio, riducendo di conseguenza la gravità dell’infezione ed i casi di ospedalizzazione.

Da genitori, sappiamo bene quanto sia difficile da gestire un bambino colpito da un comune virus gastrointestinale che estingue normalmente il suo ciclo di vita in 1 o 2 giorni.

Quindi possiamo ben immaginarci quanto possa essere avvilente, estenuante e spiacevole dover fronteggiare un virus tanto ostile e devastante come il Rotavirus.

Nel caso di Niccolò, nato nel 2015, non ho potuto accedere al vaccino per ovvi motivi anagrafici e soprattutto per la pressoché inesistente informazione su tale possibilità.

Al prossimo giro non ho alcun dubbio sulla scelta di avvalermi del vaccino contro il Rotavirus, consapevole dei benefici che comporta in caso di contatto con il virus.

Per maggiori informazioni sul vaccino contro il Rotavirus e per conoscere la campagna #unapreoccupazioneinmeno a cui ho scelto di aderire, vi invito a consultare il sito ufficiale e a chiedere consiglio al vostro pediatra di fiducia.

*Post in collaborazione con NostroFiglio e PianetaMamma

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