C’è un aspetto della genitorialità che preoccupa sempre più i genitori, rendendoli molto attenti e scrupolosi: cosa guardano i propri bambini alla tv.
Tralasciando il divario tra coloro che sono contrari alla visione della tv in generale da parte dei bambini e coloro che invece ne abusano, ho notato che in generale l’interesse verso i contenuti dei cartoni animati si è fatto sempre più vivo.
E allora ho cominciato ad analizzare i pro e i contro dei vari cartoni animati che Niccolò predilige guardare, scoprendo che spesso hanno molti più aspetti educativi di quanto si possa immaginare.
Peppa Pig, ad esempio.
Oltre al cartone animato, che accompagna le colazioni di Niccolò, disponiamo di un piccolo ma ben articolato arsenale di libri e giochi a tema.
L’ho sempre identificato come un cartone estremamente semplice, tanto basico dal punto di vista grafico quanto nella narrazione: linguaggio fluido e lento, niente fronzoli, pochi concetti, dialoghi essenziali.
Eppure è proprio quello, ciò che funziona.
Non dobbiamo ragionare da adulti nell’analisi dei cartoni animati, bensì immedesimarci nei bambini.
E i bambini negli episodi di Peppa Pig ritrovano la propria quotidianità, fatta di piccoli traguardi e qualche ostacolo da superare.
Peppa Pig funziona (lo dicono in numeri, che lo piazzano leader indiscusso dei cartoni animati identificandolo come uno dei preferiti tra i bambini in età prescolare) perchè è un cartone animato empatico verso i bambini, che mette allegria e dispensa profusioni di risate e sorrisi.
La psicologa Francesca Romana Manni ha studiato i retroscena del celebre cartone animato, traendone interessanti osservazioni.
E’ probabile che ci sia sfuggito, ma in Peppa Pig viene ad esempio affrontata la gestione delle prime volte: nella serie animata, infatti, vengono rappresentati contrasti e ostacoli che possono verificarsi, come le prime litigate con l’amichetto del cuore.
“La serie tiene conto del reale sviluppo cognitivo dei piccoli spettatori e rappresenta anche per i genitori un aiuto nell’imparare tecniche di problem solving, da riprodurre nella propria casa per sostenere la crescita dei propri bambini – afferma Manni – ad esempio, nella serie animata, Papà Pig si trova vicino alla figlia in un momento difficile e l’aiuta durante un litigio con un’amica, impiegando la tecnica di ascolto empatico, osservando il comportamento di sua figlia in difficoltà, senza sminuirla o giudicarla, ma rassicurandola”.
La conclusione della psicologa, che ben si allinea con la mia visione, è che si tratta di “una serie che sorprende, non per gli effetti speciali dei cartoni in 3D, ma per la sua semplicità. Dalla musica, ai dialoghi fino al disegno bidimensionale, tutto segue e accompagna le tappe evolutive dei piccoli spettatori. Il risultato è un’iniezione di leggerezza e stabilità, ma anche di scoperta e di crescita per piccoli e grandi”.
Gli elementi chiave che hanno decretato il successo di Peppa Pig sono dunque la semplicità, l’umorismo e l’essenzialità del punto di vista dei bambini.
E, parola della Dottoressa, possiamo reprimere i sensi di colpa e lasciare che i nostri figli si divertano guardando Peppa Pig.
Con moderazione, ovviamente, come in tutte le cose.
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