Nel caso non si fosse ancora capito, sono una lettrice di libri compulsiva.
Carta, pagine da sfogliare, inchiostro nero, occhiali pieni di ditate, occhi stanchi.
Amo leggere e spero con tutto il cuore che anche il Nic possa assimilare questa mia sana passione.
E allora gli compro libri su libri e lui è tutto contento, se li sfoglia, li gira e li rigira tra le mani, tocca le figure, fa il verso a ciò che vede, strilla tutto contento e alle volte li distrugge senza pietà, più per l’eccitazione e l’euforia scaturita dalle immagini e dai colori che non per un effettivo desiderio di fare a pezzi il libro che sta sfogliando.
Però devo rassegnarmi all’ineluttabilità di un fatto ormai sotto gli occhi di qualsiasi genitore: i bambini sono incredibilmente attratti dai dispositivi elettronici.
Neanche qualcuno gli avesse spiegato che con l’iPhone o con l’iPad si possono guardare i cartoni animati, ascoltare la musica e giocare.
No, ai bambini nessuno spiega come funzionano certi congegni, ma certo è che ci arrivano da soli prendendo esempio da chi li circonda: i genitori, appunto.
E noi, per un motivo o per un altro, per lavoro o per diletto, abbiamo spesso in mano o l’uno o l’altro.
Non è che mi faccia impazzire questa cosa e, infatti, il tempo nel quale mi concedo di mettere tra le mani del Nic l’iPhone o l’iPad è assai limitato e molto circostanziato.
Parliamoci chiaro ed evitiamo tanti giri di parole: noi genitori il telefono o il tablet lo sbattiamo in mano ai nostri figli principalmente per farli stare un attimo zitti o per levarceli dalle palle quando dobbiamo fare qualcosa di importante e urgente; lo usiamo se al ristorante cominciano ad urlare come scimmie impazzite mentre il cameriere ci sta servendo la tartare, se dobbiamo rispondere ad una mail di lavoro e non possiamo temporeggiare, se la lavatrice sta perdendo acqua e dobbiamo tenerli lontani per evitare che finiscano folgorati dalla corrente.
Logicamente mi sono ben istruita e documentata su quali possano essere delle app interessanti per i bambini, perché non è che li lasciamo allo sbaraglio e liberi di finire sugli ultimi obbrobri rimasti nella cronologia google di nostro marito.
Ed è proprio documentandomi che mi sono imbattuta nella fiaba di Bernardo l’Orso Bianco.
Si tratta di una app, al momento disponibile solo per iPad al costo di € 1,99, contenente una piacevole fiaba interattiva che lascerà i vostri figli liberi di ascoltare la narratrice, interagire muovendo le immagini, apprendere argomenti sensibili ed attuali in maniera delicata ed idonea ad un bambino, il tutto in assoluta sicurezza.
È prevista la pubblicazione nei prossimi mesi di altre tre fiabe interattive, sempre appartenenti allo stesso ciclo e delle quali spero di parlarvi presto.
Per il momento vi posso dire che Bernardo l’Orso Bianco ha fatto breccia nel cuore del Nic, che ormai si diverte tantissimo a spazzolargli il pelo per aiutarlo a farlo tornare bianco come ormai non è più da tempo a causa dell’inquinamento.
Se siete anche voi curiosi di far scoprire ai vostri bambini come finisce la fiaba di Bernando, potete scaricare la app digitando nell’App Store “Connie Tells”, ovvero il nome della collana di fiabe che saranno presto disponibili insieme a quella di Bernardo.
Oppure, se mi state leggendo da un iPad, potete cliccare direttamente sul link Connie Tells.
“Lasciate che i bambini siano felici a modo loro, non esiste modo migliore”.
Ma aiutateli a fare delle scelte consapevoli e sicure (aggiungo io), che il mondo è pieno di insidie e molte di esse si trovano nel web.