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La crostata della discordia

Il titolo che avevo scelto avrebbe dovuto essere “La crostata dell’entomologo”, solo che poi ho pensato che vi avrei svelato in partenza che sì, ho cucinato una crostata un po’ particolare, quella che in effetti alla fine ho preferito chiamare “La crostata della discordia”.

La crostata realizzata con due ingredienti piuttosto particolari e per alcuni forse anche sconcertanti: la Banded Crickets Powder (farina di grilli) e la Buffalo Worm Powder (farina di “tarme delle granaglie”).

Due ingredienti che non vi impediscono in alcun modo, qualora aveste delle serie difficoltà ad entrare nell’ottica di accettazione di questo alternativo alimentare futuristico, di realizzare la ricetta tradizionale della crostata (dato che mi è venuta una bomba!) escludendoli senza alcun senso di colpa. Della serie: mica mi offendo!

Detto ciò, eccovi qua la ricetta, ovviamente nella versione completa di tutti gli ingredienti, quelli della discordia inclusi.

Tempo di preparazione: 1 ora.

Difficoltà: medio-bassa.

Ingredienti per una crostata:

  • 200g di farina tipo 1 (o 250 per la versione tradizionale)
  • 20g di Banded Crickets Powder
  • 20g di Buffalo Worm Powder
  • 100g di zucchero di canna
  • 1 uovo
  • 125g di burro morbido a pezzetti
  • 1/2 cucchiaino da caffè di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino da caffè di sale fino
  • 1 barattolo di confettura a piacere
  • 3 cucchiai di confettura a contrasto per decorare
  • 3 cucchiai di Paleo Granola (la potete trovare qui sotto in foto, è ottima!)

Preparazione:

  • lavorate il burro insieme alle farine, il lievito ed il sale fino ad ottenere un composto sabbioso;
  • aggiungete l’uovo e lo zucchero di canna e lavorate energicamente fino ad ottenere un impasto omogeneo, lucido e sodo;
  • dopo avergli dato una forma tondeggiante ed omogenea, avvolgete l’impasto nella pellicola trasparente e ponete a riposare in frigo per almeno trenta minuti;
  • riscaldate il forno a 170° e, nel frattempo, imburrate generosamente una teglia in ceramica del diametro di 22/24 centimetri;
  • tolto l’impasto dal frigo, lavoratelo nuovamente per qualche minuto prima di stenderlo su un foglio di carta da forno leggermente infarinato;
  • infarinate la superficie dell’impasto, coprite con un secondo foglio di carta da forno e stendete il vostro impasto con un matterello finché non avrà raggiunto uno spessore di circa mezzo centimetro;
  • togliete il foglio superiore di carta da forno dalla superficie della pasta frolla e, con delicatezza, capovolgetela sopra la teglia facendola aderire bene a tutta la superficie imburrata, rimuovendo poi l’altro foglio;
  • [Se i due passaggi sopra vi sembrano complicati, potete evitare di stendere la frolla tra i due fogli di carta forno, lavorandola con le mani direttamente nella teglia e livellandola in maniera omogenea ed uniforme];
  • con l’aiuto di una rotella tagliapasta rimuovete il bordo in eccesso oppure abbassatelo con l’aiuto di una forchetta, poi bucherellate l’intera superficie dell’impasto;

  • stendete la confettura che avete scelto come base principale e, con l’aiuto di un cucchiaino, aggiungete la seconda confettura disegnando dei cerchi di dimensioni variabili che serviranno per creare dei movimenti a contrasto e dare colore e creatività alla vostra crostata;

  • infornate per circa 30 minuti, avendo cura di controllare che non diventi troppo scura o che non necessiti di qualche minuto di cottura in più a seconda della tipologia di forno utilizzato;
  • decorate infine a piacere con la granola.

Non sconvolgetevi l’anima, come non mi stancherò mai di ripetere il mondo è bello perché vario e, se io ho scelto di provare ad approcciarmi a queste novità, ciò non significa che non debbano suscitare in voi perplessità o turbamento, tanto è vero che questa crostata è facilmente replicabile senza l’uso degli ingredienti “bomba” perché mi rendo conto di essermi introdotta in un argomento che è ancora tabù. 

Per la cronaca, il gusto della frolla varia ben poco dall’originale ed acquista una nota leggermente nocciolata, nulla più. 

Io tutto sommato sono contenta di essermi aperta a dei nuovi esperimenti culinari e sono soddisfatta dell’ottima riuscita delle mie nuove ricette, pertanto non escludo ulteriori colpi di scena.

Intanto, come sempre, buon appetito!

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