In quanto genitori, sappiamo bene quanto sia importante una sana e corretta alimentazione per i nostri figli.
Ma, sempre in quanto genitori, sappiamo anche quanto sia difficile accontentare i gusti spesso selettivi dei bambini.
Con Niccolò ho affrontato dei mesi difficili quando, in concomitanza con il trasloco e l’evidente stress ad esso correlato, mi sono trovata davanti un bambino categorico nei suoi innumerevoli “no” a tavola e mi sono scontrata con piatti rimasti intatti, frustrazione e senso di inadeguatezza.
Ci passiamo tutti – più o meno – prima o poi.
Adesso che sta crescendo, che è perfettamente conscio di tutto ciò che gli accade intorno, che è morbosamente curioso di tutto e che è attentissimo alle spiegazioni che gli vengono fornite, le cose si sono parecchio semplificate.
Ho scoperto, infatti, che davanti alle sue rimostranze è sufficiente fornirgli delle valide e sensate argomentazioni affinché comprenda e – cosa importantissima – accetti tutto quanto gli venga detto.
Insomma, per farla breve, lui esige delle spiegazioni ed esige avere la certezza che non lo si stia prendendo in giro.
Del tipo:
“Mangia il pesce”
“Non lo voglio!”
“Mangia il pesce che ti fa bene”
“Non è vero”
“Ho detto mangia il pesce perché ti fa bene”
“Perché?!”
“Perché è importantissimo, contiene un sacco di vitamine e di sali minerali che ti fanno diventare forte e ti danno le energie per giocare ai supereroi con i tuoi amici!”
“Ok, lo mangio”
A casa nostra funziona più o meno così ogni volta che gli vengono proposti piatti a base di pesce o di carne, ogni santa volta.
Sulle verdure non mi esprimo, siamo ancora nella fase in cui le mangerebbe solo fritte quindi no comment, non mi ritengo idonea a dispensare consigli.
Comunque, torniamo al pesce che, come dicevo, è per noi spesso un cruccio e so per certo esserlo anche per molti altri.
Al Mammacheblog ho partecipato ad un lab davvero molto carino organizzato e sponsorizzato da Rio Mare, dedicato ai bambini e con l’obiettivo di insegnare loro, attraverso il gioco e la creatività, che il pesce fa bene.
Avendo partecipato al lab da sola, ho fatto tesoro di tutte le spiegazioni e ho preso ispirazione dalle varie attività svolte, ho sgraffignato qualche materiale informativo e alcune stampe da colorare e sono tornata a casa, pronta a replicare tutto quanto con tanta fantasia insieme a Niccolò.
Sapete quanto lui impazzisca davanti a qualsiasi disegno, stampa, foto, graffito o geroglifico raffigurante qualsiasi animale, quindi è bastato davvero poco per destare il suo interesse e catalizzare la sua attenzione.
Ha imparato subito a riconoscere i vari pesci raffigurati e li ha spiegati anche a Slash, ha voluto sapere le differenze tra il tonno e il salmone o tra la sardina e lo sgombro, ha ascoltato le informazioni che gli ho letto e ha già imparato che il pesce fa bene al cervello, agli occhi e al cuore perché contiene la vitamina B12, il fosforo e gli Omega 3 [che, per la cronaca, pensava fossero dei cattivi perché hanno un nome “strano”].
Ho aggiunto anche qualche nozione splatter per edulcorare la narrazione e renderla più interessante, dato che lui ha questa strana perversione di andare in brodo di giuggiole per cose vagamente ripugnanti.
Passare dalle parole ai fatti non è stato comunque semplicissimo ma, con soddisfazione, sono riuscita ad ampliare la sua varietà alimentare passando da tonno e salmone a tonno, salmone, orata e branzino.
Che non è mica poco eh.
Lo sgombro dice che non gli piace, vedremo se riuscirò a fargli cambiare idea inserendolo in qualche sughetto.
Ad ogni modo, grazie a qualche pennarello e qualche disegno e trasformando il tutto in un divertente gioco, sono riuscita a variare la sua dieta che, prima, era assai limitata nell’assunzione di pesce, e raggiungere le dosi settimanali di pesce raccomandate.
C’è ancora molto da lavorare eh.
Nel frattempo, però, grazie a qualche piccola dritta appresa al lab di Rio Mare e grazie a un po’ di fantasia, ci portiamo a casa un bel risultato.