I bambini hanno un’innata capacità di esprimere la propria creatività, le idee e le emozioni attraverso i colori.
Disegnare e colorare sono due delle attività preferite anche da Niccolò che, a casa come all’asilo, si diletta e si diverte ogni giorno dando libero sfogo alla fantasia.
In questi suoi art attack io sono sempre complice e partecipe, mi piace ascoltarlo mentre mi racconta ciò che sta disegnando e mi piace aiutarlo quando si perde un po’ via con la mente o quando si arrabbia perché non riesce a disegnare qualcosa come vorrebbe.
Sono però anche vigile perché, se c’è una cosa che ho imparato in questi quattro anni, è che non bisogna mai lasciare solo un bambino con dei colori in mano.
Per quanto Niccolò sia perfettamente conscio e consapevole delle più basilari regole di sopravvivenza domestica, che includono ad esempio quella di non disegnare sui muri, e per quanto sia a casa che all’asilo abbia imparato a gestire l’uso dei colori, stiamo pur sempre parlando di un bambino di quattro anni.
I bambini sono buffi, sono goffi e adorabilmente maldestri.
Si sporcano con il cibo, si sbrodolano con il gelato, si bagnano bevendo l’acqua e… si imbrattano con i pennarelli.
Alzi la mano chi non ha mai e sottolineo mai dovuto smacchiare anche solo una t-shirt.
Nessuno, ci metto la mano sul fuoco.
Per quanto vi ci possiate mettere d’impegno adottando tutti gli accorgimenti possibili ed immaginabili e per quanto i vostri figli siano delicati ed angelici nell’uso dei colori, la macchia ci scappa sempre.
E’ matematico.
Anche Niccolò, nonostante i modi di fare da precisino che ha ereditato dalla sottoscritta, ogni tanto torna dall’asilo con delle repliche dei più celebri quadri di Pollock francobollate sulla divisa e che talvolta non riesco a togliere del tutto nemmeno con il provvidenziale intervento della Divina Nonna.
Certe volte mi domando a quali test vengano sottoposti i pennarelli affinchè sulla confezione venga stampata a caratteri cinematografici l’immeritata dicitura “superlavabili!”, “non sporcano!”: vi farei venire qui a smacchiare le felpe a freddo con la forza della mente, questo è alto tradimento.
Comunque poco male, ormai quel che è macchiato è macchiato.
Io non vedevo però l’ora di poter condividere con voi la rivelazione del secolo, la svolta della vita, il “finalmente una gioia” per chiunque sia genitore di piccoli creativi: il colore senza macchia.
Che non è un motto senza sostanza ma è la concretizzazione di un sogno.
Color Wonder è infatti la linea Crayola caratterizzata da pennarelli e timbrini realizzati con speciali inchiostri trasparenti che rivelano il colore solo a contatto con l’apposita carta in dotazione e da nessun’altra parte.
L’inchiostro non sporca e non macchia i tessuti, la pelle, i mobili ed è perfetto sia in casa che fuori, ad esempio in viaggio o nei momenti di noia al ristorante.
Ho sfidato Niccolò, inizialmente timoroso (mi guardava con sospetto, immaginando ci fosse un tranello) a colorare il tavolo, la felpa dell’asilo, le proprie mani e la pancia di Slash: tutto è rimasto immacolato.
Poi, la magia: gli ho chiesto di scegliere un colore e di provare a fare un disegno, e la sua faccia meravigliata la potete vedere voi stessi nella foto che campeggia in copertina.
Oltre alla magia del colore, su alcuni fogli sono presenti dei disegni nascosti che emergono solo quando il bambino ci passa sopra con il pennarello, amplificando dunque l’effetto sorpresa.
Al momento gli articoli disponibili sono:
- Set Coloring: confezioni richiudibili e pratiche, contenenti 18 pagine da colorare e 5 pennarelli. Disponibili nelle varianti Frozen, Paw Patrol, Vampirina ed Unicreatures. Da maggio sarà disponibile anche il set dedicato a Toy Story 4!
- Album ricarica, composto da fogli bianchi per continuare a divertirsi.
- Stampini Magici: un set pensato per i bambini a partire dai tre anni e completo di 8 stampini, 1 tampone di inchiostro magico trasparente, 5 pennarelli ed un album magico.
In particolare sui timbrini, che Niccolò ama alla follia, ci terrei ad aprire una parentesi.
Io i timbrini li ho odiati con ogni fibra del mio corpo, li ho davvero odiati con tutta me stessa, li ho odiati da impazzire ed ho a lungo desiderato che il suo inventore non fosse mai nato perché a casa nostra, la situazione timbrini, è sempre stata di difficile gestione: inchiostro, inchiostro – principalmente blu – ovunque.
Bastavano cinque minuti con dei timbrini in mano che Niccolò era pronto per il remake di Avatar: le mani, i vestiti, il tavolo… un disastro.
Io li nascondevo, lui li trovava e ci si paciugava per bene.
Io li nascondevo, lui non li trovava e dava i numeri, quindi glieli davo e si paciugava per bene.
Alla fine li buttavo e pregavo che a nessuno venisse in mente di regalargl… ma perché???
Quindi ecco, tutto molto bello, ma è in particolare davanti agli Stampini Magici che mi inchino, del tipo che adesso potrei lasciare Niccolò a timbrarsi anche la faccia senza che la cosa incida minimamente sulla mia sanità mentale.
La linea Color Wonder è dunque uno stimolo straordinario per la creatività e la fantasia dei bambini e consente ai genitori di poter vivere questi art attack in maniera più rilassata, senza il timore che si rovini un vestito o quel mobile tanto antico quanto delicato che c’è vicino al soggiorno.
Inutile dirvi che nelle prime ventiquattr’ore dall’apertura delle confezioni ho fatto scherzi a chiunque, imbastardendomi soprattutto con i pignoli di casa: mio marito, perfettino per eccellenza, e mia mamma, la terrorista delle macchie che non esistono.
Non so se valga come recensione ma Color Wonder è una figata pazzesca.
Se avete letto questo post e avete un figlio, un cuginetto, un nipote, sono certa che concorderete con me del dire: Grazie, Crayola. Grazie!
Ed ora andate a fare del bene diffondendo la lieta novella.