Skip to content

È arrivato il triste momento di cambiare casa

Dunque, come dicevo alcuni giorni fa, tra non molto dovremo cambiare casa.

Non c’è una data precisa, ma c’è un contratto che scade tra un anno e un appartamento che comincia a starci stretto, per quanto il nostro cuore non lo voglia ammettere.

C’è molta malinconia in questi giorni e ci sono anche tante preoccupazioni.

La malinconia, inutile che ve lo stia a dire, deriva dal carico emotivo che queste quattro mura racchiudono: l’indipendenza conquistata a ventitré anni, il senso di responsabilità del primo affitto e delle prime bollette pagate con quei soldi che molti dei nostri amici dedicavano allo shopping e alle serate spensierate. Le litigate al limite dei piatti volanti e gli abbracci sul divano, gli scontri selvaggi e le ore passate a rifletterci su, centinaia di libri iniziati e finiti in quello che è e resterà il mio angolo preferito del soggiorno e poi lui, Niccolò, che ci ha trasformati in una famiglia.

In queste quattro mura abbiamo atteso i tre minuti che ci separavano da quella linea azzurra fatta di lacrime e gioia incontenibile, abbiamo fantasticato per nove mesi attendendo quel sabato sera di fine gennaio che sembrava non arrivare più, abbiamo cambiato migliaia di pannolini, abbiamo lasciato la mano di Niccolò che muoveva i suoi primi passi, abbiamo scattato più di ventimila foto da stampare e ancora di più da imprimere nel cuore.

In queste quattro mura abbiamo coltivato amore in quantità che la fisica quantistica non saprebbe misurare.

Dunque, ora capite?!

Capite perché mi stia tanto struggendo?!

Capite con quale razza di carico emotivo io mi stia confrontando in queste settimane?!

Poi, aggiungeteci pure il panico di un nuovo affitto o di un eventuale mutuo ed il terrore di non farcela ed il quadro è completo.

Ok, Silvia, tira un respiro.
Detto così è un disastro immenso, una tragedia epica, uno psicodramma esistenziale di quelli da psicanalisi profonda.
Silvia, devi pensare alle cose positive.
Non pensare al dover lasciare la vecchia casa ma concentrati sul doverne cercare una nuova.
Non pensare ai vecchi ricordi da custodire, focalizzati piuttosto su quelli nuovi da costruire.
Ricordati che una casa nuova è un progetto, un foglio bianco su cui costruire i propri sogni e dargli la migliore forma possibile.
Bene, direi che così suona meglio.
Allora, da dove comincio?
In questo momento la ricerca della casa è la parte che più mi spaventa: vedo case bellissime accanto a cifre spaventose, oppure case abbordabili ma particolarmente oscene.
Dunque, accantoniamo questo aspetto per un attimo.
Ci sono! Gli arredi!
Andare a curiosare gli arredi è un ottimo modo per mettere da parte gli aspetti preoccupanti della faccenda e concentrarsi su quelli belli!

È stato partendo da questo flusso di pensieri agitati che la settimana scorsa sono andata a prendere Niccolò all’asilo e sono andata a caccia di ispirazione.

Avevo bisogno di stare con lui e di immaginarmelo felice nella nostra nuova e ancora ipotetica casa e, dal momento che la cucina è ciò che più odio della nostra attuale sistemazione, ho pensato che l’idea di poterla finalmente cambiare fosse un ottimo modo per risollevarmi l’umore.

Ed è così che siamo finiti a girovagare da Scavolini, nello store di Lissone che è uno dei più vicini a noi, a caccia di ispirazione.

Mi sono innamorata giusto di tre o quattro modelli di cucine esposte e di altrettante proposte per il soggiorno ed il bagno a cui onestamente neanche avevo pensato, visto e considerato che nell’immaginario collettivo Scavolini è ancora “la cucina più amata dagli italiani” e dalla Cuccarini mentre il buon Cracco avrà bisogno di tempo per far conoscere agli italiani la sua casa, il suo bagno ed il suo living.

Fermo restando che il mio tour era più un qualcosa di terapeutico, piuttosto che una vera e propria ricerca degli arredi per la casa dei miei sogni, nello store ho trovato del personale preparato, cordiale e disponibile a rispondere alle mie decine di domande (oltre a quelle del Nic che chiedeva in quale cucina fossero nascoste le caramelle) su come poter abbinare le molte opzioni disponibili in showroom e su come poter adattare le meravigliose composizioni a qualsiasi tipologia di interni.

Non so ancora dove mi porterà questa ricerca e non so nemmeno quando arriverà il momento in cui dovrò davvero affrontare tutte queste difficili scelte, ma so di poter fare affidamento sul miglior esperto di cucine che io conosca e sul più arduo test di qualità che ci sia: Niccolò.

E anche su Scavolini, ovviamente!


Buzzoole

3 commenti su “È arrivato il triste momento di cambiare casa”

  1. commossa !!! io ti seguo già da un bel po, sia qui che su Ig, ma non avevo mai commentato nulla. Devo dire che siamo molto simili 🙂 abbiamo una vita simile, intendo dire! il nostro prox passo, sarà la casa nuova….idem come te, arrivano tutte le ansie 🙂 in bocca al lupo!!!!!!

  2. Ciao! Com’è andata a finire? In questi giorni stiamo valutando di cambiare casa e mi ritrovo perfettamente nelle tue parole!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: